KINESITERAPIA

 
Kinesiterapia: di che cosa si tratta

Utilizza la terapia manuale come una forma di riabilitazione che vede nel movimento, appunto, il fondamento e la cura del corpo nella sua totalità, dai muscoli fino agli arti e alle articolazioni.

La kinesiterapia consiste nell’esecuzione di una serie di movimenti specifici, scelti dal terapista in base alla tipologia di trauma o dolore da trattare e viene suddivisa in 3 diverse tipologie:

kinesiterapia passiva: quando è il fisioterapista a muovere le parti del corpo interessate;

kinesiterapia attivo-assistita: quando il paziente esegue il movimento indicato, ma viene anche assistito dal fisioterapista;

kinesiterapia attiva: quando il paziente esegue in piena autonomia il movimento.


In quali casi è indicata la Kinesiterapia

In fisioterapia si può ricorrere a questo tipo di trattamento per risolvere molteplici problematiche. In generale è perfetta per i pazienti che hanno subito un lungo periodo di allettamento e necessitano dunque di recuperare la normale funzionalità di muscoli e arti, ma anche per chi ha subito traumi come fratture, distorsioni o lussazioni.

Gli esercizi di kinesiterapia, inoltre, sono molto utili anche nel trattamento di tendiniti, coxalgie, colpi di frusta o problemi al sistema nervoso centrale periferico. Infine, guidando il paziente verso un recupero progressivo dei movimenti quotidiani, si dimostra anche efficace nella riabilitazione in ambito geriatrico.


Tempistiche di guarigione e controindicazioni

Perché il trattamento kinesioterapico possa apportare dei benefici, deve essere eseguito con costanza per circa 3 mesi con una frequenza di 2 sedute a settimana. Come per tutte le terapie fisioterapiche è opportuno che la terapia venga eseguita in seguito a un’attenta anamnesi e da un professionista qualificato.

Si sconsiglia di affidarsi alla kinesioterapia qualora si sia in presenza di fratture che non presentano ancora un callo osseo o che non sono state precedentemente trattate chirurgicamente e in presenza di flebiti o di trombosi venosa profonda.